Caltanissetta, Antonello Montante condannato a 8 anni di carcere dalla Corte d’Appello
La Corte d’Appello di Caltanissetta ha condannato l’ex presidente di Sicindustria, Antonello Montante a 8 anni per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e accesso abusivo al sistema informatico. In primo grado era stato condannato a 14 anni.
Sconto di pena per Antonello Montante, l’ex Presidente degli industriali siciliani, ritenuto a capo di un sistema di spionaggio. La Corte d’Appello di Caltanissetta dopo 8 ore di Camera di consiglio ha emesso il verdetto: Montante è stato condannato a otto anni, mentre lo scorso 15 gennaio l’accusa aveva chiesto 11 anni e 4 mesi di carcere.
Condannati anche alcuni componenti del suo “cerchio magico”, accusati a vario titolo di corruzione, rivelazione di notizie coperte dal segreto d’ufficio e favoreggiamento. A 5 anni è stato condannato il capo della security di Confindustria Diego Di Simone (in primo grado era stato condannato a 6 anni e 4 mesi), a 3 anni e 3 mesi il sostituto commissario Marco De Angelis, (4 in primo grado). Assolti il colonnello Gianfranco Ardizzone, ex comandante provinciale della Guardia di Finanza di Caltanissetta, che in primo grado aveva avuto 3 anni, e Andrea Grassi, dirigente della prima divisione dello Sco che aveva avuto un anno e 4 mesi.
“Rispetto al primo grado c’è stato un ridimensionamento, anche se ovviamente non siamo assolutamente soddisfatti e quindi proporremo ricorso per Cassazione. Resta il problema dell’associazione che non riteniamo proprio configurabile. Alcune ipotesi di corruzione, se pure ridimensionate, non sono rispondenti a quelle che sono le nostre ricostruzioni”. Lo ha detto l’avvocato Carlo Taormina, difensore dell’ex leader di Sicindustria Antonello Montante. “Noi riteniamo che il rapporto di do ut des tra Montante e la polizia o la Finanza non sia mai stato provato”, ha aggiunto
“Grande soddisfazione per la completa assoluzione del proprio assistito” manifestano i difensori del questore Andrea Grassi, gli avvocati Cesare Placanica e Walter Tesauro. “Già la sentenza di primo grado aveva sancito l’estraneità di Grassi a ogni rapporto opaco” nell’ambito del “Sistema Montante”, dicono. “Oggi, con la completa assoluzione, a Grassi è stato ridato anche l’orgoglio di dichiararsi, come fatto dalle prime battute delle indagini, un uomo dello Stato”.
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