Borsa: effetto gas, Milano in forte calo
Prosegue in forte calo, anche se sopra i minimi della mattinata, la seduta sulle Borse europee, oggi orfane di Wall Street, che resterà chiusa per il Labour Day. Francoforte cede il 2,4%, Milano il 2,2%, Parigi l’1,6% e Londra lo 0,7% mentre il prezzo del gas s’impenna in scia alla decisione della Russia non riaprire il Nord Stream. Il rischio di una recessione europea, a causa di una carenza di energia durante l’inverno in un contesto di corsa dei prezzi e stretta monetaria, pesa sull’euro, che è scivolato fino a 0,98 sul dollaro segnando nuovi minimi dal 2002, per poi recuperare un po’ di terreno (-0,2% a 0,993) Gli indicatori pmi di agosto non confortano, con Germania ed Eurozona che restano in una fase di contrazione. Il gas avanza del 21,4% a 260,5 euro al megawattora, in una seduta in cui ha oscillato tra i 290 e i 254 euro, trascinando con sé anche i future sul gas britannico ( 25,7% a 514 pence). In forte rialzo il petrolio ( 2,7% a 89,2 dollari il wti e 2,9% a 95,7 dollari il brent) in vista del possibile taglio alla produzione dei Paesi dell’Opec , che intendono difendere le alte quotazioni del greggio. In tensione anche i titoli di Stato con lo spread Btp-Bund che si allarga di 7 punti a quota 237 e il rendimento del decennale italiano che cresce di 11 punti al 3,93%, in un contesto di vendite generalizzate sui bond dell’Eurozona, in vista della riunione della Bce di giovedì. A Piazza Affari scivolano Interpump (-4,4%), Pirelli (-3,9%), Campari (-3,7%), Unicredit (-3,6%), Stellantis (3,6%), Tim e Bper (-3,5%) mentre si muovono in controtendenza Tenaris ( 1,1%) ed Eni ( 0,5%), con gli energetici che – complice l’andamento del petrolio – sono l’unico comparto positivo in Europa.
La guerra del gas detta l’agenda dei leader, dalle bollette al nucleare
Le scorte di gas dell’Unione Europea sono salite nel corso dell’ultima settimana all’81,55% della capacità di stoccaggio. I dati del Gie (Gas Infrastructure Europe) indicano, alla data di sabato scorso, un riempimento dell’85,55% degli stoccaggi in Germania e dell’83,74% di quelli in Italia.
Prevale il segno rosso sulle Borse asiatiche, che scontano gli effetti della crisi energetica e sono appesantite dalla possibile limitazione, oggetto di valutazione da parte dell’amministrazione americana, degli investimenti Usa nelle società tecnologiche cinesi. Tokyo ha perso lo 0,1%, Seul lo 0,2% mentre Sydney ha chiuso in rialzo dello 0,3%. Soffre invece Hong Kong, in calo dell’1,3%, mentre Shanghai arretra dello 0,1% e Shenzhen dello 0,7%. In forte ribasso i future sull’Europa, che paga l’impennata del prezzo del gas ( 23,4% a 275 euro) scatenata dalla prolungata chiusura del Nord Stream: quelli su Francoforte cedono il 2,9%, quelli su Milano il 2,5% e quelli su Londra il 2,2%. L’euro intanto ritocca i minimi da vent’anni sul dollaro, scendendo sotto quota 0,99. In una giornata che vedrà la chiusura di Wall Street per il Labour Day gli occhi degli investitori sono puntati anche sulla riunione dell’Opec , che potrebbe decidere di tagliare la produzione di petrolio (il wti sale del 2,1% a 88,7 dollari) allo scopo di sostenere i prezzi.
Agenzia ANSA
L’Iran potrà contribuire a soddisfare i bisogni energetici dell’Europa se sarà rilanciato il patto sul nucleare del 2015 e saranno rimosse le sanzioni contro Teheran. (ANSA)