Economia

Bonus edilizi, nel business illecito anche percettori del Reddito di cittadinanza: sequestrati 772 milioni

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Inchiesta

Nell’inchiesta della Guardia di finanza 143 le persone fisiche e giuridiche. Nel «sistema» delle cessioni a catena anche personaggi contigui alla Camorra

di Ivan Cimmarusti

Il Fisco a caccia delle frodi su bonus e ristori

2′ di lettura

Maxi frode sui bonus edilizi. La Guardia di finanza ha sequestrato 772 milioni di euro riconducibili a 143 tra persone fisiche (il 70% risulta percettore o comunque richiedente del Reddito di cittadinanza) e giuridiche delle province di Napoli e Caserta.

L’inchiesta è della Procura della Repubblica di Napoli Nord e dei finanzieri di Frattamaggiore, che hanno ricostruito la circolazione illeciti dei crediti per lavori di ristrutturazione e di efficientamento energetico e canoni di locazioni, previsti dal Dl Rilancio. L’indagine rappresenta un maxi troncone di una precedente operazione che a marzo scorso ha portato al sequestro di circa 108 milioni di euro nei confronti di due fratelli residenti a Vallo della Lucania.

Gli approfondimenti compiuti sulle negoziazioni dei due imprenditori vallesi, avvenute tra il 2021 e l’anno in corso, hanno consentito di individuare un’ulteriore e numerosa platea di cessionari, i cui crediti, al pari dei primi, derivavano da lavori edili e da locazioni immobiliari in realtà inesistenti.

Percettori del reddito di cittadinanza

I cessionari, infatti, avrebbero comunicato all’agenzia delle Entrate, attraverso l’inserimento di moduli di cessione al portale Entratel, la disponibilità di crediti dell’ammontare di svariati milioni di euro, ricevuti a fronte di fantomatici lavori di ristrutturazione di fatto mai eseguiti. Nel corso delle indagini, oltre ad essere ricostruita l’articolata filiera delle cessioni a catena effettuate dai responsabili, è stato anche accertato che tra questi oltre il 70% risultava percettore o comunque richiedente del reddito di cittadinanza.

Secondo la Guardia di finanza, si tratta di una ulteriore evidenza di una dimensione economico-finanziara ed imprenditoriale del tutto incompatibile con le movimentazioni delle ingenti risorse finanziarie delle quali, solo apparentemente, disponevano.

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