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Bonus 200 euro, ai dipendenti privati serve l’esonero contributivo: cos’è e a chi spetta

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Roma, 18 giugno 2022 – Il bonus 200 euro è in dirittura di arrivo: lavoratori dipendenti e pensionati incasseranno infatti il premio una tantum previsto dal decreto Aiuti 2022 il prossimo mese di luglio (non sono ancora certi invece i tempi per autonomi, partite Iva e per le altre categorie). Mentre pensionati e dipendenti pubblici si troveranno la cifra accreditata sullo stipendio (o assegno pensionistico) dall’Inps in modo automatico, i dipendenti privati dovranno invece compilare un’autocertificazione. Passaggio non semplice.  

Al lavoratore di un’azienda privata, più che ad altri, servirà sapere se ha diritto o meno al bonus, per procedere all’autodichiarazione. A chi spetta l’incentivo? Lo spiega l’articolo 31 del decreto-legge 17 maggio 2022.

Innanzitutto per ottenerlo il dipendente non deve essere titolare di trattamenti pensionistici né di reddito di cittadinanza (in entrambi i casi avrebbe diritto al bonus previsto dall’articolo 32 del decreto Aiuti) e deve essere assunto almeno dall’1 luglio 2022. Il criterio più spinoso è però quello più squisitamente economico.

Cos’è l’esonero contributivo dell’0.8%

Può beneficiare del bonus solo chi ha un reddito fino a 35mila euro, si è detto. La questione però è più complessa: nello specifico ne hanno diritto i dipendenti che abbiano beneficiato dell’esonero contributivo dello 0,8% nel primo  quadrimestre 2022. Di che cosa si tratta?

La legge di Bilancio ha previsto per il 2022 uno sconto sulla quota dei contributi previdenziali pari a 0.8 punti percentuali, destinato ai lavoratori dipendenti con retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per 13 mensilità (tredicesima inclusa), fino a 2.692 euro e cioè maggiore o uguale a 2.692 euro, che corrisponde a circa 35mila euro annui. Il lavoratore che in un singolo mese percepisce uno stipendio di importo superiore, per quel mese non ha diritto al beneficio. Per incassare il bonus di 200 euro è sufficiente aver avuto un reddito imponibile mensile massimo di 2.692 euro in uno dei primi 4 mesi del 2022. L’esonero non spetta ai lavoratori domestici. Qui la circolare Inps esplicativa 

“Rispetto a quanto era emerso dalle bozze del decreto prima che fosse pubblicato in Gazzetta – fa notare Caf Acli – la differenza sostanziale consiste nell’introduzione di un criterio contributivo anziché reddituale per applicare il diritto all’indennità di 200 euro”. 

Come capire se ho l’esonero

Riassumendo, i dipendenti privati (solo loro), dovranno consegnare all’ufficio paghe aziendale una autocertificazione (in molte aziende questo sta già avvenendo) in cui si dichiara di aver beneficiato per almeno un mese del 2022 dell’esonero contributivo pari allo 0,8% “sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore” prevista a favore dei dipendenti dalla Legge di Bilancio 2022 (234/2021). Come fa un dipendente a sapere se è beneficiario dell’esonero? Nel suo cedolino dello stipendio ci sarà una voce ad hoc. “Il lavoratore dovrà quindi spulciarsi le buste paga del periodo gennaio-aprile 2022 e controllare se la suddetta riduzione contributiva dello 0,8% abbia avuto luogo in almeno una di quelle quattro buste paga”, spiegano ancora da Caf Acli. Magari con l’aiuto dell’azienda o di un consulente. 

Doppio lavoro: le istruzioni Inps

Cosa succede per chi ha più di un lavoro? Recita il messaggio Inps 2.397 (qui sotto il pdf) : “Il lavoratore, laddove titolare di più rapporti di lavoro, potrà chiedere il pagamento dell’indennità una tantum a un solo datore di lavoro, dichiarando a quest’ultimo di non avere fatto analoga richiesta ad altri datori di lavoro”. 

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