Economia

Bollette: ecco perché i prezzi medi del mercato libero sono leggermente più bassi della maggior tutela

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La relazione annuale dell’Arera

Nella fotografia scattata dall’Autorità sui numeri del 2021 le tariffe medie del mercato libero risultano più convenienti della maggior tutela grazie ai contratti a prezzo bloccato che hanno arginato l’impatto dei rincari dell’energia

di Celestina Dominelli

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3′ di lettura

Maggior tutela o mercato libero? Quante volte, davanti al costo, magari lievitato, dell’ultima bolletta, ci si è posti questo interrogativo. La risposta giusta può essere individuata solo dopo un’attenta analisi dei propri consumi e un’altrettanto attenta valutazione delle proposte presenti sul mercato. Che ciascun utente può consultare attraverso il Portale Offerte, l’unico comparatore pubblico presente sul web (www.ilportaleofferte.it), mentre i consumi sono visionabili sul portale consumi (www.consumienergia.it). Entrambi i siti sono gestiti dall’Acquirente Unico e sono nati su input dell’Autorità per le reti, l’energia e l’ambiente. Proprio l’Arera, nell’ultima Relazione annuale appena presentata in Parlamento, ha messo in fila i prezzi e tariffe relativi al mercato elettrico nel 2021, tenendo naturalmente conto anche dell’impatto degli interventi messi in campo dal governo, a partire da luglio scorso, per calmierare i rincari dell’energia.

La fotografia del 2021

La disamina dell’Authority arriva così a documentare che nel 2021 il mercato libero è risultato mediamente in linea, se non meno oneroso (-1,7%), di quello tutelato ribaltando la situazione rispetto all’anno precedente quando il primo era mediamente più caro nella misura del 57 per cento. Un’inversione che l’Arera riconduce principalmente alla numerosità dei contratti a prezzo bloccato che ha arginato i forti aumenti dei mercati all’ingrosso, in particolare nella fase finale dell’anno. Infatti, mentre il costo di approvvigionamento nel servizio di maggior tutela è aumentato mediamente del 75% rispetto all’anno precedente, nel mercato libero l’aumento è stato solo del 9 per cento.

I costi di trasmissione e distribuzione

Alla fine del 2021, si legge nella relazione consultabile sul sito www.arera.it, l’Arera ha provveduto ad aggiornare le tariffe relative all’erogazione dei servizi di trasmissione,distribuzione e misura dell’energia elettrica per i clienti domestici e non domestici da applicare nel 2022. La tariffa media nazionale a copertura dei costi di trasmissione, distribuzione e misura per il 2022 risulta così pari a 2,753 centesimi di euro per kilowattora (2,864 cent per kWh per il 2021).

I prezzi nella maggior tutela

Al 1° gennaio 2022, il prezzo dell’energia elettrica per un consumatore domestico residente in maggior tutela, con consumi annui di 2.700 kilowattora e 3 kilowatt di potenza, è pari a 41,05 cent per kilowattora al netto delle imposte e a 46,04 cent per kWh al lordo delle imposte: i corrispettivi a copertura dei costi di approvvigionamento e di commercializzazione dell’energia elettrica nel primo trimestre 2022 hanno un’incidenza dell’80,8%, quasi raddoppiata rispetto a un anno prima (46,1%). Mentre le voci a copertura dei costi di trasporto e misura rappresentano il 10,8% del prezzo lordo complessivo con un’incidenza quasi dimezzata rispetto a inizio 2021 (20%).

Le misure dell’esecutivo e dell’Arera per mitigare le bollette

Quanto agli oneri, per effetto delle misure dell’esecutivo e dell’Autorità, come già nel trimestre precedente, le voci parafiscali (che dodici mesi prima costituivano circa il 21% del prezzo totale) sono state azzerate per sterilizzare in parte gli effetti dei forti aumenti nella componente materia prima e contenere quindi l’aumento nel prezzo finale.

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