Bce, tassi più alti e stop agli acquisti. Spread a 229 punti, ai massimi dal 2020
mercati
di Giuliana Ferraino 09 giu 2022
Fine degli acquisti netti di asset per stimolare l’economia dal prossimo 1 luglio e, tre settimane dopo, il 21 luglio, rialzo di 25 punti base dei tassi di interesse (ieri rimasti invariati a 0, -0,25% e -0,50%) per la prima volta dal 2011, seguito da un ulteriore rialzo nella riunione dell’8 settembre, che potrebbe essere addirittura maggiore, di mezzo punto percentuale, se l’inflazione non si raffredderà. Dopo si procederà con un acquisto «graduale, ma sostenuto». La Banca centrale europea all’unanimità inverte la rotta, dopo il massiccio piano di stimoli, lanciato per contrastare gli effetti della pandemia, e avvia la normalizzazione monetaria per frenare la corsa dei prezzi.
Con l’inflazione volata fino all’8,1% a maggio in media nella zona euro, la situazione pare sfuggita di mano, a causa del forte rincaro dell’energia per la guerra della Russia all’Ucraina, ma anche per il perdurare degli choc dal lato dell’offerta, provocati dal perdurare delle strozzature nelle catene di approvvigionamento per via dei nuovi lockdown decisi dalla politica «zero Covid» in Cina.
Solo pochi mesi fa la presidente della Bce, Christine Lagarde, riteneva un rialzo dei tassi quest’anno molto improbabile. Invece ce ne saranno almeno due. Che la Banca centrale sia stata spiazzata è evidente nelle nuove stime economiche, che correggono drasticamente i valori indicati a marzo. Ora Francoforte valuta che l’inflazione salirà fino al 6,8% quest’anno nella zona euro in media rispetto al 3,3% previsto pochi mesi fa, per poi scendere al 3,5% nel 2023 e al 2,1% nel 2024. Escludendo energia e alimentari, l’inflazione sarà pari al 3,3%. Quanto alla crescita, l’aumento del Pil nell’eurozona si fermerà al 2,8% in media quest’anno, e poi frenerà al 2,1% nei due anni successivi. «Faremo in modo che l’inflazione torni al nostro obiettivo del 2% nel medio termine», ha dichiarato Lagarde durante la tradizionale conferenza stampa dopo le decisioni di politica monetaria. «Non si tratta solo di un passo, ma è un viaggio», ha spiegato.
Ma quando l’avvocata francese è stata invitata a chiarire le ipotesi circolate nei giorni scorsi di un possibile nuovo scudo anti spread per togliere pressione sui titoli di Stato dei Paesi periferici più indebitati, come Italia e Spagna, la mancanza di dettagli non è stata accolta bene dai mercati e ha spinto ulteriormente al rialzo i rendimenti, dopo le tensioni degli ultimi giorni. Lo spread del Btp decennale sull’analogo Bund tedesco si è allargato fino 229 punti, i livello più alto dal maggio 2020, mentre il rendimento ha raggiunto il 3,73%.
Male anche le Borse: Piazza Affari è scesa dell’1,6%, la peggiore in Europa, dove i principali listini hanno finito la seduta in calo. Agli investitori non è bastata la decisione della Bce di continuare a reinvestire i titoli, acquistati nell’ambito del programma App, in scadenza nel suo portafogli, «per un periodo di tempo prolungato, oltre la data in cui inizierà ad aumentare i tassi di interesse di riferimento», e quelli del programma Pepp legato all’emergenza pandemica «almeno fino alla fine del 2024».
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