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Attentato a New York, arrestato Frank James

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New York tira un sospiro di sollievo. Frank James, il 62enne afroamericano autore della sparatoria nella metropolitana, è stato arrestato dopo una caccia all’uomo durata più di 24 ore e che ha impegnato migliaia di poliziotti. L’uomo è stato preso a Manhattan, mentre camminava per le strade dell’East Village come se nulla fosse. Due agenti, secondo una prima ricostruzione, lo hanno riconosciuto fermandolo senza che James opponesse alcuna resistenza. Ora è accusato di terrorismo e rischia di passare il resto della sua vita in carcere. La notizia però non spazza via la rabbia e la frustrazione di cittadini e pendolari della Grande Mela. E lo shock per quanto accaduto lascia spazio all’indignazione.

In molti si chiedono com’è possibile che ci sia voluto così tanto tempo per catturare un uomo così pericoloso in una città super sorvegliata come New York. E ci si chiede, tra le tante cose, come sia possibile che il giorno della mancata strage le telecamere di sorveglianza della stazione della metro di Sunset Park, a Brooklyn, non fossero in funzione. Nel mirino dell’opinione pubblica finisce così il sindaco Eric Adams, ex poliziotto, che ha vinto le elezioni proprio promettendo una New York più sicura, a partire dalla rete della metropolitana, spina dorsale del trasporto pubblico nella metropoli. Costretto all’isolamento a causa del Covid, Adams in queste ore ribadisce il suo fermo impegno contro l’ondata di violenze nella città e ipotizza l’introduzione di sistemi simili ai metal detector per controllare gli ingressi nelle stazioni della metropolitana, per far sì che nessuno vi possa entrare armato.

Un’ipotesi che non sembra però soddisfare sufficientemente il crescente bisogno di sicurezza, con la storica subway teatro dall’inizio dell’anno di decine di incidenti di criminalità. Il sindaco ha quindi assicurato una maggiore presenza della polizia e ha confermato di voler contrastare il fenomeno dei senzatetto che usano i vagoni della metropolitana come rifugio. Iniziative che non hanno finora portato i frutti sperati e che hanno causato un pioggia di polemiche contro un’amministrazione ritenuta incapace di affrontare il problema. James aveva fatto perdere le sue tracce da oltre 24 ore, riuscendo a sfuggire all’imponente schieramento di forze messo in campo per catturarlo. E mentre alcuni dei feriti hanno già lasciato l’ospedale, la polizia ha passato al setaccio l’attività online di James e i video girati dai testimoni in cerca del movente che lo ha spinto a tentare una strage. Gli investigatori hanno lavorato tutta la notte perlustrando centimetro per centimetro la stazione della metropolitana di Sunset Park, sulla 36ma strada di Brooklyn, e ascoltando tutti i testimoni. Il furgoncino che ha affittato a Filadelfia è stato ritrovato a pochi isolati dal luogo dell’attacco. Sulla banchina della metro è stata rinvenuta una sua borsa con proiettili, un’accetta e fuochi d’artificio, oltre a una carta di credito e alle chiavi del furgoncino usato. Il 62enne è salito sulla metro “con l’intento di compiere violenza”, ha spiegato la polizia. “E’ una fortuna che il bilancio non sia stato peggiore”, hanno aggiunto le forze dell’ordine facendo riferimento ai 33 colpi esplosi e al fatto che la pistola, una Glock 9 millimetri acquistata in Ohio, si sia inceppata. In alcuni video postati sui social James fa riferimento alla sua voglia di violenza e di uccidere pur non volendo finire in carcere. Ha pubblicato foto di armi da fuoco e si è descritto come una persona con problemi psicologici legati a uno stress post-traumatico. In una delle clip l’uomo parla di sé come di “un profeta di sventura”. Su di lui c’era una taglia da 50.000 dollari per chiunque avesse fornito informazioni in grado di portare al suo arresto.



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