Economia

Assegno unico e stranieri, ecco che cosa serve per chiedere il sostegno

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I chiarimenti dell’Inps

Nuove indicazioni da parte dell’ente di previdenza. Tra le condizioni per fare domanda un contratto di lavoro subordinato o di lavoro stagionale di durata almeno semestrale o un permesso per assistenza minori

di Andrea Carli

Le novità introdotte dall’Assegno Unico Universale INPS

3′ di lettura

Oltre al permesso di soggiorno di lungo periodo, il titolo di apolide o rifugiato e gli altri titoli per fare domanda per l’assegno unico per i figli già indicati in una prima circolare l’Inps in un recente messaggio (2951/2022) a firma del direttore generale Vincenzo Caridi ha fornito ulteriori chiarimenti sui titoli che devono avere gli extracomunitari per ottenere il sostegno alla famiglia.

Nel pacchetto delle nuove indicazioni sono rientrate le ipotesi di un contratto di lavoro subordinato o di lavoro stagionale di durata almeno semestrale; permesso per assistenza minori; Protezione speciale (laddove sussistano pericoli di persecuzione o tortura in caso di rientro nel Paese di origine); casi speciali (rilasciato a soggetti nei cui confronti siano state accertate situazioni di violenza o di grave sfruttamento).

Chi non può fare richiesta

Non possono invece essere inclusi nella platea dei beneficiari dell’assegno, ha sottolineato l’ente di previdenza che si occupa dell’erogazione della prestazione, i titolari dei permessi: attesa occupazione; tirocinio e formazione professionale; studio ; studenti / tirocinanti / alunni Residenza elettiva; visite, affari, turismo. Ai fini della gestione delle istanze di riesame presentate dagli interessati in seguito a una domanda respinta per la scadenza del titolo, può essere ritenuta valida – ha spiegato l’Inps – la richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno, poiché gli effetti dei diritti esercitati nelle more del procedimento di rinnovo cessano solo in caso di mancato rinnovo, revoca o annullamento del permesso in questione.

I paletti previsti dal decreto attuativo

Per lo straniero che chiede l’assegno unico e universale per i figli a carico sono previsti alcuni paletti, indicati in un provvedimento (decreto legislativo 230/2021) che ha attuato la legge che ha previsto il sostegno (legge 46/2021). Il richiedente, in particolare, deve possedere determinati requisiti di cittadinanza e soggiorno.

Per i cittadini di uno Stato non appartenente all’Unione europea, ad esempio, è richiesto il possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo o la titolarità di permesso unico di lavoro che autorizzi a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi o di permesso di soggiorno per motivi di ricerca che autorizzi a soggiornare in Italia per un periodo superiore a sei mesi.

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