News ultima ora

Amazon sospende una dipendente per aver passato più di 20 minuti in bagno. L’Ispettorato del lavoro annulla la sanzione

image_pdfScarica articolo/Blogimage_printStampa articolo/Blog

| 26 Aprile 2022

Una giovane lavoratrice del magazzino Amazon di Torino, addetta alla preparazione di pacchi da spedire, è stata sospesa per un giorno per aver trascorso troppo tempo in bagno. Poi l’Ispettorato del Lavoro ha annullato la sanzione disciplinare. A rendere pubblica la vicenda è stata la Filt Cgil Torino e Piemonte. Il gruppo fondato da Jeff Bezos non ha smentito, limitandosi a far sapere che per motivi di sicurezza tutti i lavoratori devono “informare il proprio responsabile in caso di assenza dalla postazione di lavoro, nel pieno rispetto delle direttive del contratto nazionale di lavoro”.

“L’azienda – spiega Luca Iacomino della Filt Cgil – ha contestato alla lavoratrice di avere sospeso il lavoro all’1,15 di notte, abbandonando la postazione di lavoro per più di venti minuti. Abbiamo incontrato l’azienda in call, ma alla lavoratrice è stata comminata una sanzione con un giorno di sospensione”. La Filt Cgil Torino e Piemonte ha quindi interpellato l’Ispettorato del Lavoro che “ha dato ragione alla lavoratrice annullando la sanzione disciplinare, giudicata spropositata e priva di ogni fondatezza“. Nella nota della Filt si legge che “i lavoratori Amazon sono cronometrati per andare in bagno e vengono puniti con sanzioni disciplinari se i tempi non sono conformi all’Algoritmo”.

Secondo il gruppo “quanto riportato dalla Cgil non corrisponde al vero. Non monitoriamo le pause e non cronometriamo i nostri dipendenti”. “Gli operatori di magazzino – spiega l’azienda – possono usare il bagno ogni qualvolta ne sentano la necessità e senza essere controllati. La sicurezza sul luogo di lavoro è una delle nostre prerogative, per questo motivo chiediamo a tutti i lavoratori di informare il proprio responsabile in caso di assenza dalla postazione di lavoro, nel pieno rispetto delle direttive del contratto nazionale di lavoro. In questo sito impieghiamo oltre 1.500 lavoratori e, per motivi di sicurezza, è essenziale che le persone seguano queste procedure. Non farlo potrebbe avere conseguenze significative, soprattutto in caso di emergenza o evacuazione“.

Sostieni ilfattoquotidiano.it:
portiamo avanti insieme le battaglie in cui crediamo!

Sostenere ilfattoquotidiano.it significa permetterci di continuare a pubblicare un giornale online ricco di notizie e approfondimenti, accessibile a tutti.
Ma anche essere parte attiva di una comunità e fare la propria parte con idee, testimonianze e partecipazione.

Grazie Peter Gomez

Articolo Precedente

Firenze, operai licenziati via Whatsapp a Pasquetta: sospesa l’attività dell’azienda per “lavoro irregolare”

next

Read More

Lascia un commento

Translate »