Almeno dieci persone sono morte nella Repubblica Democratica del Congo durante le proteste contro una missione di pace dell’ONU

A Goma, nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo, almeno dieci persone sono morte durante le proteste contro le forze di pace della missione MONUSCO delle Nazioni Unite, presenti da anni nel paese dove proseguono i conflitti tra oltre un centinaio di gruppi ribelli. Stando alle prime informazioni diffuse dai media locali, e in attesa di conferme, i morti sarebbero sette civili e tre appartenenti al personale dell’ONU.

Lo scontro è avvenuto nel secondo giorno di proteste organizzate da gruppi di manifestanti, contrari alla presenza delle forze di pace di MONUSCO, perché ritenute inefficienti e inutili nel fermare le violenze nell’area di Goma. Il responsabile della missione, Khassim Diagne, ha respinto le accuse ricordando che non può essere «con il caso, la confusione o le divisioni che si faranno progressi verso la stabilità e la pace».

In passato c’erano già state proteste e manifestazioni contro MONUSCO, ma non si erano verificati scontri così intensi e violenti. La missione conta circa 18mila persone, compresi 12mila soldati, ma secondo vari osservatori negli ultimi anni non ha ottenuto particolari risultati nel ridurre le violenze e i conflitti tra i gruppi ribelli, che in molti casi hanno avuto la loro origine nel corso della seconda guerra del Congo, terminata nel 2003 dopo avere coinvolto numerosi altri paesi africani e causato nel complesso la morte di oltre 5 milioni di persone.

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