Almeno 17 persone sono state rapite ad Haiti, probabilmente dalla stessa gang che aveva rapito i missionari americani lo scorso ottobre
Lunedì, ad Haiti, almeno 17 persone sono state rapite vicino alla capitale Port-au-Prince, mentre si trovavano su un bus turistico: sono stati rapiti sia il conducente, un cittadino della Repubblica Dominicana, che i passeggeri. Secondo le ricostruzioni, questi ultimi erano cittadini turchi e haitiani, ma non è ancora chiaro se fossero turisti, cooperanti o missionari.
Non ci sono state rivendicazioni del rapimento ma si pensa che possa essere stato effettuato da membri della gang 400 Mawozo, la stessa che lo scorso ottobre aveva rapito e tenuto in ostaggio per quasi due mesi i 17 missionari americani, poi liberati in condizioni non del tutto chiare (la gang aveva chiesto 1 milione di dollari per ciascun ostaggio, e non è chiaro se la cifra sia stata pagata o meno). Il rapimento di lunedì è avvenuto infatti nei pressi di Croix-des-Bouquets, comune a pochi chilometri da Port-au-Prince, considerato una delle città in cui la gang è maggiormente presente.
La 400 Mawozo è la più grossa e potente tra le varie presenti ad Haiti: è nota per i suoi rapimenti e gli altissimi riscatti chiesti per le liberazioni degli ostaggi. L’ultimo rapimento era stato il mese scorso, di un diplomatico dominicano, poi liberato dopo quattro giorni. Come le altre bande criminali di Haiti, la 400 Mawozo si è rafforzata soprattutto dopo l’assassinio del presidente Jovenel Moïse, avvenuto nel luglio del 2021, e ha sfruttato la grave crisi che ne era seguita e rafforzato le alleanze con vari politici locali. Per diversi anni la gang aveva controllato alcuni punti e collegamenti importanti di Haiti, scontrandosi con le bande rivali per la supremazia sul territorio, a volte con combattimenti violentissimi in cui erano stati uccisi anche civili.
Haiti è uno dei paesi più poveri del mondo, colpito anche da vari disastri naturali: mesi fa, le gang criminali erano arrivate a controllare la maggior parte delle strade e dei porti della capitale, bloccando la distribuzione di carburante e cibo per costringere il primo ministro Ariel Henry alle dimissioni. Nelle ultime settimane le autorità locali hanno avviato una serie di operazioni per contrastare il potere delle gang: diversi membri della 400 Mawozo sono stati uccisi o arrestati. Uno dei suoi capi, che era stato arrestato nel 2015, è stato estradato negli Stati Uniti qualche giorno fa.
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